2° guerra mondiale a Milano

LA GUERRA E I NONNI

Attualità Riflessioni

Molti nonni hanno ancora vivi ricordi dell’ultima guerra. Il frastuono dei bombardamenti (mamma, mamma c’è il temporale? No sono bombe che cadono… beh allora posso dormire…), il “Pippo” che faceva il suo giretto ogni sera sopra le nostre teste e segnava il momento in cui dovevamo lasciare il cortile e correre a casa per la cena (non sempre abbondante, salvo quando il papà, correndo seri pericoli, tornava a casa con un mezzo prosciutto comprato al mercato nero, cosa che faceva sempre venir in mente un orco vestito da salumaio), le corse in cantina al suono dell’allarme dove si veniva cullati al suono di un Rosario mormorato a mezza voce da una nonnina…

La vecchiaia addolcisce i ricordi; attenzione però, la guerra è, fra tutte, la cosa peggiore.

Finora i nostri nipoti l’hanno vista solo in televisione e l’hanno vissuta come un film “da grandi” che non piace e, in ogni caso, come una cosa che non può interessarli.

Questa incoscienza non è stata solo la loro; purtroppo lo è stata anche di molti, troppi adulti sedati dal benessere, che hanno svenduto la loro una capacità di giudizio pensando solo a sé e ritenendosi superiori al buon Dio.

Cosi siamo arrivati a questo punto: da una parte il Mondo occidentale, in particolare l’Europa, sta cancellando se stessa per un senso di colpa che non si capisce da dove nasca. Ha smantellato tutte le sue certezze culturali e morali che erano (se usiamo l’imperfetto è veramente finita), che sono le sue vere armi di difesa. Un esempio per il tutto: la musica di fondo della prima sventagliata di mitraglietta di venerdì scorso al Bataclan è stata una canzone inneggiante al diavolo “…amerò il diavolo, canterò le sue canzoni…chi amerà il diavolo, chi lo bacerà sulla lingua…”.

Dall’altra parte il Mondo mussulmano che non ha saputo e non sa ancora espellere le sue frange estremiste che si rifanno ai fondamenti folli di una religione che non ama la vita, originariamente tesa alla conquista del mondo “degli infedeli” a tutti i costi. L’urlo dei molti spettatori che ha rotto il minuto di silenzio indetto all’inizio della partita Turchia vs. Grecia è un esempio lampante del suo pericoloso e  perdurante anelito.

Nonni, ora sta a noi. Ricordiamoci di cosa dice il nostro Manifesto:

Nel mondo in cui viviamo i nonni, custodi della memoria, sono più che mai chiamati a essere attivi testimoni delle virtù e delle esperienze che, alla prova del tempo e della vita, si sono dimostrate utili e valide per affrontare le sfide personali e sociali del tempo presente. In un’epoca di fragilità psicologica diffusa, con la loro stessa presenza i nonni testimoniano la capacità dell’uomo di superare le difficoltà della vita.”

E allora, forti delle nostre esperienze e certezze culturali, esercitiamo con energia ed entusiasmo il nostro ruolo; solo così potremo aiutare i nostri nipoti a comprendere e difendere convintamente il campo, ridando corpo al sentire comune per opporsi all’isteria islamica.