Norcia, la cattedrale di San Benedetto dopo il sisma

ANCORA TERREMOTO

Attualità Riflessioni

Rotolano massi enormi, la terra si fende per metri e metri, cadono muri già indeboliti dalle forti, precedenti scosse e dolorosamente fessurati.

Restano lontane dagli occhi degli ancora increduli e spaventati spettatori, raggrinziti dal freddo e dalla pioggia che non li risparmiano nemmeno nelle ore di questo disperante momento, mille tracce di vita sospese, aggrappate a pareti imponderabilmente salde, ma ormai imprendibili e per sempre perdute.

Anche le belle chiese colme di fede antica e di preziose opere dell’uomo, non hanno saputo resistere allo stravolgimento che la terra sulla quale per secoli hanno serenamente vissuto, d’improvviso il terremoto ha fatto esplodere a tradimento.

Sembrerebbero definitivamente stravolti memorie e ricordi, tradizioni e usi, segreti e ricette di antichi sapori, ma no.

No, perché nel cuore del popolo dei tanti vecchi che gridano di voler restare abbarbicati alle loro case e cose distrutte, dei giovani che se prima erano già partiti col cuore per lontane avventure, ora non vogliono più lasciare la terra che ha tentato di respingerli brutalmente, c’è, resiste e non vacilla una non sorda volontà di opporsi a tanto sfascio, prova evidente del valore e della forza della tradizione, vero cemento della loro (e di tutti) persona.

Cattedrale di San Benedetto prima del sisma
Norcia, la cattedrale di San Benedetto prima del sisma – Fonte: Il Faro

Senza quella forza, le immagini che ci rimbalzano dal televisore sarebbero dense di zombi liquefatti; invece gli occhi e le parole che pur da lontano incrociamo e udiamo non sono di esseri senza speranza. Anzi.

E questa è la forza che dobbiamo tutti salvare, senza sacrificarla inutilmente a chi, speriamo solo incoscientemente, la vuole cancellare in nome di un nulla vestito e imbellettato di vacui diritti riservati a individui solipsistici.

E a questo proposito i nonni hanno ancora molto da dire per aiutare i loro nipoti a crescere.